giovedì 24 ottobre 2013

Marsilio Ficino

Marsilio Ficino (1433-1499) è stato un filosofo italiano. Fu il maggiore esponente del platonismo italiano del quindicesimo secolo. Studiò a Firenze dove Cosimo de' Medici gli affidò l'incarico di tradurre Platone. Raccolse intorno a sé un cenacolo di amici e discepoli: l'Accademia platonica. Attraverso la dottrina platonica, Marsilio Ficino vede la possibilità di operare una saldatura tra religione e filosofiatesa a un rinnovamento dell'uomo. Quest'ultimo è il suo vero centro della filosofia, che gli attribuì una posizione privilegiata nel cosmo. Occupando una posizione centrale nella gerarchia dell'essere, l'anima umana si rivolge a Dio pur prendendosi cura e dirigendo i corpi. Per questa sua funzione l'anima è detta copula del mondo, cioè principio unificante di immanenza e trascendenza. Immortale e libera, essa, pur partecipando ai tre ordini che governano le cose (la provvidenza - ordine del mondo spirituale, il fato - ordine del mondo animale e la natura - ordine dei corpi), si sottrae alla loro necessità dominandoli. Alla dottrina dell'anima è collegata quella dell'amore, inteso come principio unificatore della realtà in quanto è tendenza del mondo verso Dio e amore di Dio verso il mondo. L'opera di Ficino ebbe un'importanza straordinaria nella storia della cultura: per vari secoli i dotti europei conobbero Platone e i neoplatonici quasi sempre attraverso le traduzioni e i commenti ficiniani. Ma quei testi ebbero anche un'importanza più ristretta: da essi trasse i suoi stimoli più vivi l'ambiente raffinato della Firenze medicea, dove la filosofia di Ficino s'incarnò idealmentenell'opera "Primavera" di Botticelli. 

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