giovedì 10 ottobre 2013

Giordano Bruno

Giordano Bruno(1548-1600) fu il più grande filosofo del Rinascimento, che crea il suo pensiero con una mediazione tra il lavoro dei predecessori e i motivi principali della filosofia moderna. Entrò assai giovane nell’ordine domenicano, ma ne uscì presto per l’incompatibilità delle sue dottrine. Andò peregrinando per la Svizzera, la Francia, l’Inghilterra, la Germania, finchè fu arrestato a Venezia dall’Inquisizione, e dopo qualche anno di prigione condannato al rogo.



Bruno supera il modesto e cauto naturalismo di Telesio, elaborando un organico e compiuto sistema metafisico. iene indubbiamente sollecitato da molti interessi ma in particolare il suo pensiero ci appare dominato da una potente intuizione cosmologica. Approva gli studi di Copernico ma lo segue solo in parte: non è d'accordo nel ritenere che il sole sia il centro dell'universo che, a differenza dello studioso polacco, considera essere infinito. Nutre una profonda avversione contro l'astronomia aristotelica (l'unica riconosciuta ufficialmente ai suoi tempi), al cui cosmo finito contrappone appunto un universo illimitato, ricco di infiniti centri (o quindi di nessun centro). Arriva ad ipotizzare l'esistenza di altri sistemi solari e dunque di pianeti, alcuni dei quali abitati da esseri viventi e pensanti. A questo punto viene tirata in ballo anche la teologia. Difatti Bruno concepisce Dio non solo come causa prima del mondo ma anche come principio immanente di tutte le cose. Si tratta di quel tipo di concezione che va sotto il nome di panteismo, cioè tutto è Dio, dunque secondo tale dottrina Dio è presente in ogni cosa.La teoria secondo la quale l'universo è eterno, esclude il concetto di un Dio creatore, avvicinandosi semmai al buddhismo e uscendo completamente dal cristianesimo e dal teismo. Per altri aspetti Bruno ci riporta al buddhismo; nei trattati ermetici egli utilizzò immagini di forme geometriche su cui riflettere e meditare. Il punto interessante è che si tratta di "mandala", disegni geometrici fortemente centralizzati, da sempre usati nelle religioni orientali come ausilio della meditazione mistica. Inoltre Bruno ammetteva la metempsicosi (che rappresentò uno dei capi d'accusa durante il processo), la trasmigrazione delle anime anche tra forme viventi diverse.

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